“Gemme di legalità”: International Gemological Institute e Gem-Tech al supporto dei ragazzi di Scampia

La legalità è un valore prezioso della nostra società ed in quanto tale va tutelato ed esaltato. La scuola, come primo baluardo dello Stato contro la criminalità organizzata, è il luogo ideale per introdurre i più giovani alla bellezza e all’affascinante complessità del mondo delle gemme.

La cultura come strumento di promozione della legalità è la dimensione entro la quale una comunità può riscattarsi, crescere, evolversi e permettere un futuro migliore ai propri giovani. La cultura non deve e non può essere percepita come un mezzo lontano dalla comunità di Scampia, territorio che vanta la presenza di numerosi ragazzi il cui potenziale può essere messo al servizio di tanti ambiti disciplinari: di conseguenza è imperativo far sì che vengano promossi esempi positivi.

L’International Gemological Institute (IGI), rappresentato da Francesco Sequino (Gem-Tech), ha deciso di sostenere questa iniziativa promuovendo, come esempio positivo, l’esperienza professionale di un gemmologo. Attraverso le continue esperienze vissute in giro per il mondo i bambini e i ragazzi saranno testimoni di come fisica e chimica, materie spesso considerate lontane dal vissuto quotidiano e dall’interesse giovanile, sono in realtà portatrici di soluzioni per costruire il proprio futuro e migliorarsi.

Il 6 Dicembre 2022 partirà quindi l’iniziativa “Gemme di legalità”, aperta agli studenti della classe seconda di primo grado e alle classi elementari quarta e quinta, nonché ai piccoli alunni della scuola dell’infanzia dell’Istituto E. Montale di Scampia, quartiere periferico della città di Napoli.

Gemme di Legalità.

La Preside Paola Carnevale, a proposito dell’iniziativa, ha affermato: «La bellezza di ogni individuo è nella sua unicità. La difficoltà è farla emergere nell’armonia della sua poliedricità, come una gemma che assume un diverso colore a seconda dei riflessi che i minerali generano. “Gemme di legalità” è un percorso di acquisizione di valori che consentirà ad ogni alunno di esprimere le parti più luminose di sé».

Tramite l’assegnazione a ciascuna classe di una gemma, il progetto mira non solo alla divulgazione scientifica riguardante le pietre preziose ma anche a creare uno spazio sicuro in cui bambini e ragazzi possano esprimersi, essere liberi di sperimentare le proprie emozioni e comunicare con l’altro.

Nel dettaglio il progetto è composto da:

  • «Pietre preziose da conoscere, custodire e far brillare», a cura delle classi seconde della scuola di primo grado. Queste ultime affronteranno l’importanza, nella storia dell’uomo e delle società, delle pietre preziose e il contributo che il loro commercio ha dato allo scambio culturale tra diversi popoli lontani. Tramite il progetto, a cui è assegnato simbolicamente il diamante rosso, la più rara e preziosa tra tutte le gemme, sarà possibile avvicinare i ragazzi ad un ambito a loro sconosciuto, ampliare le loro prospettive future e conoscere aspetti nuovi del territorio.
  • «I bambini nel mondo: i diritti e i diritti negati», a cura degli studenti delle classi quarte della scuola primaria. In questo progetto, a cui è assegnato simbolicamente il rubino porpora, gli alunni si occuperanno dello studio della gemma, compiendo un viaggio tra diritti e doveri, approfondendo argomenti relativi al diritto di essere bambini, al diritto all’errore e al diritto ad esprimere la propria opinione.
  • «Napoli… la sua cultura e i suoi mille colori», a cura delle classi quinte della scuola primaria. Lo smeraldo verde è la gemma che rappresenta la riscoperta del proprio territorio, tema centrale sottoposto a questi studenti. Tramite la consapevolezza circa le controversie e le varie realtà sociali che si avvicendano nella periferia di Napoli, sarà possibile mostrare ai ragazzi anche la cultura nascosta della loro città ed istruirli alla speranza ed alla determinazione di vivere il proprio tempo da protagonisti.

Infine gli alunni della scuola dell’infanzia, a cui è associato il topazio azzurro, si focalizzeranno sul diritto ad essere bambino, sul diritto a vivere le proprie emozioni e sul diritto al gioco. Il gioco come attività che insegna al bambino a conoscere sé stesso è il momento in cui, tramite la fantasia e l’immaginazione, il bambino si approccia alla realtà circostante. Il progetto, in questo caso, verte sull’art. 24 della Dichiarazione dei Diritti Umani che coinvolge lo svago e il diritto al riposo.

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