Comunicato Stampa — Allarme truffa: diamanti sintetici con certificati GIA non corrispondenti minacciano il mercato italiano

MARCIANISE (CE), 18/12/2023 — Una possibile truffa riguardante diamanti sintetici accompagnati da report gemmologici GIA non corrispondenti e che potrebbe riguardare un numero non trascurabile di pietre minaccia il mercato italiano. Il giorno 12 dicembre 2023 il nostro laboratorio di analisi gemmologiche Gem-Tech presso il Centro Orafo Oromare di Marcianise ha ricevuto, affinché fossero sottoposti a verifica, tre pietre incolori, ciascuna accompagnata da un report GIA (Gemological Institute of America) che le descriveva come “diamanti naturali”.

I Diamond Grading Report GIA sono i seguenti: n. 1453958766 del 7 marzo 2023, n. 1468722407 del 30 maggio 2023, n. 1465483151 del 2 maggio 2023.

Photo 001 – Diamond Grading Report GIA n. 1468722407. (Photo: Gem-Tech)

Photo 002 – Diamond Grading Report GIA n. 1453958766. (Photo: Gem-Tech)

Photo 003 – Diamond Grading Report GIA n. 1465483151. (Photo: Gem-Tech)

Come da procedura è stato rilevato il peso. I dati si sono rivelati coincidenti al centesimo di carato. Sono poi state rilevate le proporzioni mediante proporziometro Megascan dell’Ogi System. I dati, come si evince dalle foto allegate, si sono rivelati molto simili a quelli descritti, a volte con piccole discrepanze che però potevano spiegarsi a causa della tolleranza dovuta ai diversi settaggi della strumentazione.

Photo 004 – I dati relativi alle proporzioni come da esame effettuato da Gem-Tech. (Photo: Gem-Tech)

Anche le misure, diametro minimo, diametro massimo ed altezza, sostanzialmente erano coincidenti.

Siamo allora andati a controllare al microscopio le inscrizioni laser sulle cinture delle pietre e abbiamo constatato che tutte recavano visibile il logo GIA, apparentemente identico a quello che spesso ci appare al microscopio quando si valutano i diamanti certificati con iscrizione laser di questo istituto.

Photo 005 – Iscrizione laser presente su una delle pietre esaminate presso il laboratorio Gem-Tech, con visibile il logo GIA apparentemente identico all’originale. (Photo: Gem-Tech)

Photo 006 – Una iscrizione laser con logo GIA originale in una foto rilasciata da un comunicato stampa GIA del 23 Febbraio 2021. (Photo: GIA)

Sottoposte le pietre ai raggi UV per rilevare la fluorescenza abbiamo osservato però un’anomalia. Si poteva notare che le pietre in questione risultavano tutte assolutamente inerti mentre nei documenti del GIA la fluorescenza veniva descritta come “faint”.

S’è allora proceduto a sottoporre le gemme all’analisi spettrofotometrica mediante spettrometro EXA della Magilabs. Queste hanno esibito una distinta colorazione verdastra e hanno generato, come reazione di fotoluminescenza, degli spettri che presentavano un picco in emissione a 737 nm, tipico di un difetto strutturale SiV comune nei diamanti sintetici di tipo CVD.

Photo 007 – (Photo: Gem-Tech)

Photo 008 – Spettri a fluorescenza relativi alle tre pietre esaminate, nell’ordine: n. 1453958766, n. 1468722407 e n. 1465483151.  (Photo: Gem-Tech)

Sebbene questo difetto sia stato osservato in un numero statisticamente irrilevante di diamanti naturali, i diamanti in esame non presentavano in alcun modo le caratteristiche interne che avrebbero potuto causare la presenza di impurezza di Silicio (Gems & Gemology, Winter 2013, Vol. 49, No. 4).

A questo punto, s’è acquista la certezza che le pietre in questione sono in realtà diamanti sintetici di tipo CVD.

Ad un rapido controllo sul sito del GIA abbiamo trovato online i report che c’erano stati consegnati nella versione stampata. Evidentemente questi report sono relativi ad altre pietre, sicuramente diamanti naturali certificati dal GIA, e non sono stati emessi per accompagnare le gemme che effettivamente sono arrivate nel nostro laboratorio.

A conferma di quanto detto — e cioè che le pietre esaminate da Gem-Tech non sono quelle presenti sulla piattaforma online GIA — oltre al prestigio ed alla competenza indiscussa dell’Istituto in questione, fanno fede le discrepanze, seppur leggere, nella misurazione delle proporzioni e nella rilevazione della fluorescenza.

Gem-Tech ha avuto modo di constatare altri episodi simili. Non sarebbe certo la prima volta che malintenzionati vengono in possesso di report autentici ristampati legittimamente e li accompagnano a pietre diverse da quelle effettivamente descritte. In ogni caso, peraltro, non è particolarmente complesso “clonare” un documento falsificando il tipo di supporto cartaceo ed i sistemi di autenticazione. La tecnologia per inscrivere con il laser un qualsiasi logo è ormai accessibile a molti e quindi molto meno sicura, tanto che ormai si affacciano sul mercato nuovi sistemi più sofisticati e virtualmente impossibili da contraffare basati su sistemi di iscrizione laser al di sotto della superficie del diamante.

Gem-Tech ha avuto modo di discutere di questo evidente caso di raggiro con alcuni colleghi e clienti della comunità gemmologica che hanno fatto presente che le tre pietre, identificate dai numeri dei report GIA, facevano parte di liste apparse in offerta a diversi commercianti.

È dunque del tutto plausibile che in Italia stiano circolando almeno da qualche mese un numero significativo di diamanti sintetici CVD, anche di peso inferiore al carato, accompagnati da report GIA che sono stati redatti con riferimento ad altre gemme naturali.

Scarica il comunicato stampa in italiano.

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